Notule
(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)
NOTE
E NOTIZIE - Anno XXII – 04 ottobre 2025.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org
della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia”
(BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi
rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente
lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di
pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei
soci componenti lo staff dei
recensori della Commissione Scientifica
della Società.
[Tipologia del
testo: BREVI INFORMAZIONI]
L’identificazione di un meccanismo nel
danno traumatico del cervello apre a nuove terapie. I
deficit neurologici cronici che seguono al danno traumatico del cervello (TBI)
sono in massima parte dovuti a un fenomeno infiammatorio cronico sostenuto da
microglia/macrofagi. Lin Cai
e colleghi hanno individuato in ALKBH5, la m6A demetilasi,
un regolatore critico della neuroinfiammazione post-trauma. I ricercatori
indicano l’asse ALKBH5-m6A-SOCS3 come potenziale target
terapeutico per ridurre gli effetti dannosi della neuroinfiammazione cronica. [Cfr.
PNAS USA 122 (39): e2504697122, 2025].
Definita quale parte dell’insula
controlla la frequenza cardiaca con una mappa di alta precisione. Xiaolin
Tian e colleghi, prendendo le mosse da tutti gli studi che hanno dimostrato un
ruolo della corteccia dell’insula (Insula di Reil) nella regolazione del
sistema autonomo, hanno cercato di definire le precise suddivisioni della sua
topografia funzionale nel controllo della funzione cardiovascolare. Il
risultato indica il giro medio breve quale regione corticale primaria
nel mediare la riduzione della frequenza cardiaca. Questo risultato costituisce
un nuovo ed utile elemento di conoscenza per la prevenzione e il trattamento
delle aritmie, oltre che della morte improvvisa e inattesa nell’epilessia (SUDEP).
[Cfr. Frontiers in Neuroscience – AOP doi:
10.3389/fnins.2025.1665378, 2025].
Disturbi dello spettro dell’autismo
(ASD): quali rapporti con la nascita pretermine? Gli
ASD sono disturbi pervasivi del processo neuroevolutivo con una forte
componente genetica, ma numerose osservazioni hanno indotto una verifica su
possibili influenze della nascita pretermine sullo sviluppo del disturbo. Le
conclusioni di uno studio svedese condotto da Yali
Zhang e colleghi sono che la nascita prima del termine previsto può costituire
un fattore che si aggiunge alla multi-morbidità presente negli ASD e non dovuta
a varianti geniche associate a ASD; ma varianti geniche rare associate ad ASD
possono accrescere la probabilità che si manifestino i deficit in un bambino
prematuro. [Cfr. Genome Medicine 17 (1): 108, October 2, 2025].
Schizofrenia: utilità dei test genetici
attualmente impiegati nella pratica clinica. Harman Singh Brah della UCLA e colleghi hanno analizzato 31 studi
includenti 20.476 partecipanti, concludendo che i test genetici attualmente a
disposizione degli psichiatri identificano varianti geniche clinicamente
significative solo nel 6% dei pazienti con diagnosi clinica di schizofrenia. [Biological Psychiatry – AOP doi: 10.1016/j.biopsych.2025.09.010,
2025].
Nella
corteccia acustica umana l’integrazione temporale è legata al tempo assoluto. Quando
studiamo la codifica e l’elaborazione dei foni, cioè dei suoni della parola
udita, dobbiamo affrontare un grosso problema costituito dal fatto che non
sappiamo che ruolo abbiano rispettivamente la durata di un particolare suono e
la sua forma per il riconoscimento. Nell’ascoltare qualcuno che parla,
elaboriamo unità acustiche di lunghezza estremamente variabile, dai fonemi più
brevi alle parole più lunghe, allora nella ricerca si adoperano
convenzionalmente due tipi di modelli: 1) il modello acustico basato sul
tempo e 2) il modello cognitivo basato sulla struttura della parola. Ma
in realtà non sappiamo le elaborazioni corticali, che consentono di codificare,
memorizzare e riconoscere, se e quanto si basino sul tempo e
sulla struttura.
Uno studio condotto da Sam V. Norman-Haignere e colleghi ha dimostrato che le computazioni riferite
al tempo assoluto dominano in tutta la corteccia acustica umana (aree 41
e viciniori), ponendo importanti vincoli ai modelli neuro-computazionali
di elaborazione della struttura. [Cfr.
Nature Neuroscience – AOP doi: 10.1038/s41593-025-02060-8, 2025].
I musicisti sentono di meno il dolore e
il loro cervello rimane più giovane: ecco perché. Anna
Zamorano e colleghi coordinati da Thomas Graven-Nielsen
hanno iniettato NGF nel primo muscolo interosseo dorsale di destra – modello di
plasticità uso-dipendente – di 19 musicisti e 20 non musicisti di controllo per
provocare dolore, e hanno studiato le risposte cerebrali e le mappe somatomotorie corticali connesse con la pratica strumentale.
Il cervello dei musicisti risponde in maniera diversa e riduce l’influenza
degli stimoli nocicettivi sulla corteccia. Il dolore nei 20 volontari del
gruppo di controllo riduceva l’estensione delle mappe motorie della corteccia
cerebrale, mentre non produceva alcun effetto nei musicisti; i musicisti, con
le stesse dosi di NGF capaci di provocare dolore intenso nei volontari di
controllo, riferivano di provare una minima dolenzia. L’effetto analgesico
della pratica strumentale era proporzionale al numero di ore di esercizio al
giorno.
I dati di questo studio, coerentemente
con quanto osservato in precedenza, mostrano che l’esercizio musicale riduce e
rallenta tutti i segni di invecchiamento cerebrale dell’età senile. [Cfr. Zamorano
A. M. et al., Pain – AOP doi: 10.1097/j.pain.0000000000003749, 2025].
Scoperti movimenti facciali che rivelano
computazioni del cervello e stati funzionali latenti nel topo. Le
espressioni facciali del topo rivelano variabili cognitive latenti con i loro
correlati neurali: è questa la conclusione cui sono giunti Fanny Cazettes e colleghi coordinati da Zachary F. Mainen della Champalimaud
Foundation di Lisbona. I ricercatori hanno adottato un compito di foraggiamento
in cui le variabili di più decisioni sono codificate simultaneamente, anche se,
ad ogni dato tempo, solo una di esse veniva usata. Hanno così accertato che
elementi mimici caratteristici della faccia del topo codificano simultaneamente
non solo le variabili delle decisioni correnti in atto, ma anche quelle
indipendenti e inespresse. Tali elementi originavano in parte dall’attività
neurale della corteccia motoria secondaria.
Questo studio dimostra l’efficacia di un
monitoraggio non invasivo nel rilevare attraverso manifestazioni evidenti stati
cognitivi latenti. [Cazettes F, et al., Nature Neuroscience – Epub
ahead of print doi: 10.1038/s41593-025-02071-5, 2025].
Mamba: scoperto il mistero della seconda
azione del suo veleno dopo antidotismo efficace.
I morsi dei serpenti del genere Mamba (Dendroaspis
species) sono responsabili della morte di 30.000
persone ogni anno nell’Africa sub-sahariana; tre delle quattro specie in questione
determinano una paralisi flaccida per tossicità post-sinaptica. Il Black
Mamba, la specie di serpente più pericolosa al mondo, ha causato spesso la
morte di persone che, trattate con l’antidoto erano guarite dalla paralisi
flaccida e, sicure della fine di un incubo, avevano ripreso la loro vita
ordinaria, quando si sono manifestati spasmi fino alle più gravi forme di
infermità motoria spastica ed esito infausto.
Fino a oggi non si riusciva a dare una
spiegazione di questo secondo evento tossico neurologicamente distinto e
fatale. Ora, Lee Jones e colleghi guidati da Bryan G. Fry hanno scoperto cosa
accade quando il veleno entra in circolo e può attaccare il sistema nervoso
della vittima: la molecola tossica agisce su recettori post-sinaptici,
causando la paralisi flaccida, ma allo stesso tempo si lega anche a recettori
pre-sinaptici; l’antidoto spiazza il veleno dai recettori post-sinaptici,
risolvendo la paralisi flaccida e rivelando l’azione sui recettori
pre-sinaptici, che causa spasticità fino alla paralisi spastica. La scoperta
consente innanzitutto di sapere che, risolta la paralisi flaccida, la vittima è
ancora sotto l’effetto del veleno e, dunque, richiede ancora intervento
clinico-tossicologico, e poi suggerisce lo sviluppo di nuovi presidi
farmacologici per salvare la vita a quante più persone è possibile, così da
ridurre drasticamente questo enorme tributo disumano e anacronistico per morsi
di serpente. [Cfr. Jones L. et al. Toxins 17 (10):
481, 2025].
“La mia testa era tutta nella sua
bocca”: Mauricio Hoyos è sopravvissuto all’attacco di
uno squalo. Immerso nelle acque di Cocos Island a
sudest di Costa Rica in tuta subacquea, sabato scorso Mauricio Hoyos, esperto biologo marino messicano di cui leggiamo i
rapporti sugli squali, è stato improvvisamente attaccato da uno squalo e, senza
rendersene conto, si è trovato con la testa nella sua bocca. È riuscito a
liberarsi e mettersi in salvo, riportando una ferita da morso sul capo e 27
altre ferite. Ricoverato d’urgenza e sottoposto a trattamento chirurgico e
medico delle ferite, dal letto dell’ospedale ha riferito di questa
disavventura, doppiamente traumatica anche se a lieto fine per un ricercatore
che ama queste creature acquatiche. [Fonte: Mauricio Hoyos
per New York Times, October 1, 2025].
Jane Goodall, la bionda primatologa che
viveva con le scimmie, è morta all’età di 91 anni. Tutto
il mondo per più di mezzo secolo ha visto i documentari televisivi che
mostravano la sua familiarità con scimpanzé che ha trattato come esseri umani,
vivendo nel loro ambiente naturale e fornendo alla comunità scientifica, con la
leggerezza di chi racconta esperienze vissute con amici in vacanza, straordinarie
osservazioni e vere e proprie scoperte. Nata a Londra nel 1934, è stata
etologa, primatologa e antropologa, nota fin dagli anni Sessanta per il suo
impegno ambientalista e per le osservazioni sugli scimpanzé negli ambienti
naturali avviate nel 1960 in Tanzania, nel Parco Nazionale del Gombe Stream.
Considerata presto la massima esperta del comportamento degli scimpanzé (Pan
troglodytes), nel 1977 fondò l’Istituto Jane Goodall per lo studio e la
tutela delle grandi scimmie antropomorfe, cui diede il suo nome per indicare la
specificità dell’approccio da osservatori amici di queste creature così simili
ai membri della nostra specie. Sedi dell’Istituto Jane Goodall sono presenti in
25 paesi del mondo.
Molti la conoscono come ideatrice del Programma
di Educazione alla Sostenibilità “Radici e Germogli” (Roots & Shoots) dalle scuole materne all’università, varato nel
1991 e tuttora impiegato in molti paesi. Paladina della biodiversità e in lotta
per sensibilizzare i governi sui cambiamenti climatici, è stata la prima a
descrivere personalità, affettività ed emozioni dei primati non umani.
Messaggera di Pace delle Nazioni Unite, ha ricevuto innumerevoli premi e
riconoscimenti; nel 2011 ha ricevuto nel nostro paese il titolo di Grande
Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Si è spenta lo
scorso primo ottobre lasciandoci un’eredità di civiltà, cultura e buon senso. [Fonte:
Brain Mind & Life International, 3 ottobre 2025].
Notule
BM&L-04 ottobre 2025
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